Due parole sulla DIFESA PERSONALE

 

 

 

Occorre innanzitutto dire che una buona prevenzione e un buon livello di attenzione a ciò che succede intorno a noi consente di non trovarsi in situazioni di difficile gestione.

La prevenzione è semplice, si tratta di evitare quei posti in cui si possono creare con facilità situazioni di conflitto. Ad esempio locali pubblici con un tipo di clientela un po’ vivace. E’ chiaro comunque che le occasioni di litigio si possono creare ovunque, anche in coda dal panettiere. E' a questo punto che la capacità di percezione dell’ambiente esterno può aiutare ad identificare chi ci troviamo di fronte e disinnescare anzitempo la bomba. Molte volte la litigiosità delle persone origina dai loro problemi e dalle loro difficoltà. Avendo magari un grosso carico emotivo dovuto a problemi personali ecco che una minima stupidaggine può far da innesco ad un litigio liberatorio. Deve sempre essere nostra cura evitare il più possibile le situazioni di conflitto, proprio perchè essendo consci dei nostri mezzi e delle conseguenze derivanti dall'uso della forza.

 

Tutto ciò ovviamente ha senso fintanto che la minaccia è eludibile. Ma nel caso non lo fosse?

In questa ipotesi la cosa migliore è avere un bagaglio personalissimo di 2 o 3 tecniche allenate duramente e continuamente, capaci di uscire spontaneamente. Quelli che possono definirsi in gergo automatismi iperappresi.

E’ chiaro che il nostro allenamento in palestra prevederà centinaia di tecniche allenate in Kata o in forme. Questo allenamento è indubbiamente formativo e fondamentale per molteplici aspetti, per imparare a mantenere una postura stabile, per aumentare la padronanza dei nostri movimenti e per tanti altri motivi. Ma è ovvio che per rendere efficaci e soprattutto spontanee le tecniche occorrerà concentrarsi su quelle a noi piu’ congeniali e allenarle migliaia di volte singolarmente ed in coppia.

Direi che a questo punto si può stilare una classifica dei livelli di minaccia a cui possiamo essere sottoposti:

 

1 livello / Minaccia blanda e facilmente eludibile: si tratta di un livello di pericolo molto basso che possiamo evitare non facendoci caso o con semplici stratagemmi. In buona sostanza abbandoniamo “il teatro delle operazioni” e cambiamo aria.

 

- 2 livello / Minaccia consistente: in cui l’attacco diretto verso di noi necessita di una dimostrazione di grinta da parte nostra. Dobbiamo cioè dimostrare all’avversario con parole ed un adeguate mimica facciale che non lo temiamo e le conseguenze  per lui potrebbero essere molto pesanti. Si tratta di mostrare la forza per non doverla usare.

 

 -  3 livello / Minaccia fisica vera e propria: si tratta della situzione peggiore l’assalitore passa alle vie di fatto. La nostra abilita’ e nel captare con un lieve anticipo le sue intenzioni e contrattaccare in maniera fulminea, utilizzando proprio quei meccanismi iperappresi durante l’allenamento. La cosa migliore sarebbe di riuscire a neutralizzare il suo attacco senza procurargli gravi danni. E’ possibile fare questo se l’attacco non è troppo rischioso per la nostra incolumità.

 

**A questo proposito cito testualmente le parole del manuale di sopravvivenza del SAS (il corpo d’elite dell’esercito Britannico): ”If you can avoid,if you have to fight win ,no matter how” che tradotto significa “Se puoi evita (SEMPRE) se non puoi evitare vinci, non importa come”.**

Essendo chiaro che le minacce di livello 3 sono molto molto rare quindi con un modo di fare saggio ed equilibrato  dovremmo sempre cercare di evitare lo scontro fisico anche e soprattutto per i problemi legali e di coscienza che potrebbero derivarne.